Verona in Love
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IL CUORE IN TESTA

AMIAMOCI FACENDO PREVENZIONE

PROMOSSO DA:

La Cura Sono Io
In collaborazione con lo Studio Bravi Fotografia

Loggia Fra Giocondo
Sabato 15 e Domenica 16 – dalle 12:00 alle 17:00

Saranno le coppie, protagoniste de “Il cuore in testa”, il progetto itinerante dedicato alla prevenzione, promosso in tutta Italia dall’associazione  La Cura Sono Io, che tornerà a Verona, città da cui è partito nel 2017, nell’ambito di “Verona in Love – Se ami qualcuno portalo a Verona”. Amare se stessi è forse una delle sfide più difficili eppure la cura di sé implica il coraggio di occuparsi della propria persona, di volersi davvero bene e pensare di meritare le proprie attenzioni. Quelle stesse cure che poi donerai a colui che amerai. Per questo si è scelto, per “Verona in Love”, di dare spazio alla prevenzione del cancro al seno, un atto d’amore vitale nei confronti di se stessi, e alla presentazione del libro La cura sono Io. Per vivere ho bisogno di me (edizioni Minerva) che verrà presentato dall’autrice Maria Teresa Ferrari (letture di Sandra Ceriani) sotto la Loggia di Fra Giocondo in Piazza Dante, proprio venerdì 14, giorno di San Valentino, alle 18. Sotto la Loggia, sabato 15 e domenica 16 dalle ore 12 alle 17, le coppie saranno invitate a scegliere i copricapi del cuore – “copripensieri” realizzati dall’associazione La Cura sono Io per sostenere e promuovere la ricerca – e a diventare protagonisti dello shooting fotografico a cura dello Studio Bravi con uno “scatto d’amore”.

“Il cuore in testa”, dopo Verona, Milano, Roma, Cortina, Bologna, Genova, Mantova, Lecce, Matera ed altre località italiane, concluderà il suo tour a Milano il prossimo ottobre, mese della prevenzione del cancro al seno, con una grande mostra, promossa in collaborazione col Comune di Milano, dove “1000 volti di donna (e non solo)” inviteranno a fare prevenzione.

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LA CURA SONO IO

PER VIVERE HO BISOGNO DI ME

Presentazione del libro di Maria Teresa Ferrari con illustrazioni di Valentina D’Andrea

Il libro – manifesto illustrato “La Cura sono Io. Per vivere ho bisogno di me” (Edizioni MINERVA) nasce da un percorso di malattia che le due autrici, Maria Teresa Ferrari e Valentina D’Andrea, hanno vissuto in questi anni. 

Entrambe utilizzano da sempre nella loro attività la creatività come risorsa ed energia e ad essa si sono affidate anche in questo libro, unendo i loro linguaggi per raccontare alle donne il proprio viaggio-esperienza “straordinario”.  

Trasformando il pensiero nel fare creativo, che le ha aiutate a superare la malattia, hanno trasferito in queste pagine la loro voglia di vita, il desiderio di tornare a sorridere, di abbracciarsi, di vedere oltre.

La creatività è la capacità di trascendere l’ordinario, di pensare fuori dagli schemi, di esprimersi con parole nuove per superare il malessere psichico cui le prove della vita ci sottopongono.

“Spesso pensiamo alla creatività come se fosse limitata alla sfera artistica, – spiegano le autrici – ma è un elemento necessario in tutti gli ambiti della vita. Non è mai tardi per attingere dentro di sé a questa fonte capace sempre di sorprenderci”.

Parola e “disegnopensiero” si integrano nelle pagine del libro, arricchito dai testi di Eliana Liotta e Eugenio Borgna, che invitano ogni donna a fare questo viaggio-esperienza ascoltando le “voci” di dodici muse, che abitano dentro un pensiero, ritratte nell’esatto momento in cui hanno la consapevolezza che qualcosa è cambiato.
Sospese in uno spazio mentale, psicologico, stanno per riappropriarsi della loro normalità, quotidianità, quasi gioia ma ancora cammino. Un cammino, raccontato da Maria Teresa Ferrari, ricco di emozioni dalle diverse sfumature, di storie che si “chiamano” a vicenda e raccontano di cuore e di anima.

Queste pagine ci raccontano della voglia che le donne hanno di vivere meglio, di illuminarsi di più, di ascoltarsi a tutte le ore, di correre ad abbracciarsi, di sentire il proprio corpo come il luogo che le protegge. Riflessione, determinazione, consapevolezza le accompagna in questa strada irta che, se affrontata con la scintilla della creatività, trova nuove risorse nell’anima primaria, luminosa, che rimane sempre intatta sotto l’anima assediata.

“La Cura sono Io” è l’hashtag con cui Maria Teresa Ferrari comunicava, e lo fa tuttora, il suo “sentire” alla vasta community che la seguiva su Facebook, mentre attraversava i vari momenti della malattia oncologica. Ha lo stesso nome l’associazione culturale che ha fondato nel 2017 con l’obiettivo di “Progettare bellezza, nonostante”. “In quei giorni travagliati – spiega la scrittrice – ho capito che la soluzione sarebbe stata diventare io stessa artefice della mia guarigione. Mi sono detta ‘La cura sono io. Sì, la cura. Dentro e fuori.’ Decisi che sarei partita dalla testa, perché è lì che nasce la volontà di volersi bene, ancora di più quando sai che vivrai la sua improvvisa nudità causata dalle chemio”. E nella testa hanno preso vita dei “copripensieri”, copricapi simbolo dell’amore in azione, portatori di un messaggio di benessere, rinascita, speranza.

Valentina D’Andrea, scenografa ed illustratrice, inventa “Officina di Fantadesign”, uno spazio che si occupa di arte, moda, design, mettendo a dialogare più materiali all’interno della stessa funzione. Creatività, ricerca, sperimentazione, contaminazione sono le sue parole chiave. Le piace raccontare scegliendo frasi e parole da un suo vocabolario mentale, fatto di neologismi, di “fanta-parole”. Dal 2014 si dedica al progetto di un laboratorio sociale, “Donne che nutrono il mondo”, “uno spazio – precisa l’autrice – in cui creatività e manualità diventano linguaggi rigeneranti per superare situazioni di fragilità e sofferenza attraverso il lavoro nato da progetti di inclusione”. 

Insieme hanno dato vita a un “manifesto” che, con le sue dodici muse, scuote, libera, esorta, stimola le donne che stanno ritrovando la propria forza, che nutrono la speranza di poter tirare fuori in modo nuovo e più significativo le virtù che l’energia femminile possiede. Perché in tutte le donne esiste una forza invisibile che le spinge verso la salvezza, verso la ricostruzione di qualsiasi integrità spezzata. “State con voi stessi, scoprite questa risorsa, nutritela, vi svelerà una parte inedita di voi” sembrano ribadire le autrici. 

Facendo loro l’invito di Albert Einstein, “La creatività è contagiosa. Trasmettila.”, le autrici presenteranno questo libro in modo nuovo ed originale. Naturalmente creativo. Le immagini del libro hanno infatti ispirato “il manifesto” de La Cura sono Io, il calendario che contiene il tempo da dedicare a se stessi e i “disegnipensiero” segnalibri.

Grazie alla sensibilità delle Edizioni MINERVA, che riserverà tutta la propria marginalità aziendale del volume LA CURA SONO IO, parte del ricavato permetterà all’associazione di realizzare nuovi progetti benefici.

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